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RIFIUTI | Fipe Confcommercio Roma chiede bollette ridotte per bar e ristoranti

03 Luglio 2021

In questi giorni i dodicimila bar e ristoranti di Roma stanno ricevendo le bollette per il pagamento della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti relative al primo semestre 2021.

Considerato il lungo periodo in cui le attività sono state sottoposte a misure restrittive che ne hanno ridotto significativamente l’operatività fino quasi ad azzerarla era forte l’attesa che l’amministrazione tenesse conto di ciò nel calcolo delle tariffe così come era stato fatto per i 78 giorni di chiusura del primo lockdown quando il Comune aveva riconosciuto una riduzione, peraltro insufficiente, del 25% della quota variabile della tariffa 2020.

E’ bene ricordare che la Regione Lazio ha avuto 16 cambi di colore con 80 giorni in fascia rossa e arancione ovvero con la chiusura totale di bar e ristoranti e 115 giorni in gialla con la possibilità di stare aperti fino alle 18.00. Solo a partire dal 26 aprile è stato possibile lavorare negli spazi all’aperto e solo dal primo giugno si è tornati a lavorare anche al chiuso. A tutto ciò occorre aggiungere che la capienza dei locali continua ad essere ridotta di almeno il 30% per via dei protocolli di sicurezza sanitaria.

Le bollette del primo semestre 2021 sono a tariffa piena e non c’ è alcun accenno al fatto che eventuali riduzioni verranno previste nella seconda rata. Eppure il Governo ha messo a disposizione 600 milioni di euro proprio per tener conto delle esigenze di bilancio dei Comuni dinanzi alla necessità di ridurre le bollette delle imprese che hanno subito misure restrittive nell’azione di contrasto della pandemia.

La pretesa di far pagare per intero un servizio che non c’è stato o è stato parziale – dichiara Sergio Paolantoni, Presidente di Fipe Confcommercio Roma – è assolutamente inaccettabile sia sul piano economico che di principio. Su questo siamo pronti ad avviare tutte le iniziative necessarie, anche legali, a tutela dei pubblici esercizi della città perché non siamo disposti a subire oltre al danno anche la beffa. Inoltre, siamo dinanzi ad un servizio inadeguato e discontinuo a cui spesso dobbiamo porre rimedio da soli per evitare ulteriori danni per le nostre attività con marciapiedi invasi da cumuli di spazzatura. Chiederci di pagare per intero la Tari 2021 entro il 31 Luglio è un’ingiustizia sotto ogni punto di vista perché non tiene conto in alcun modo delle difficoltà che il settore attraversa. Chiediamo all’amministrazione un intervento immediato.